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Più di 500 musulmani si sono ritrovati ieri pomeriggio per la celebrazione del cosiddetto “Natale islamico”. Ogni anno viene scelta una data diversa, a seconda di quando cade il Ramadan, per…

Più di 500 musulmani si sono ritrovati ieri pomeriggio per la celebrazione del cosiddetto “Natale islamico”. Ogni anno viene scelta una data diversa, a seconda di quando cade il Ramadan, per stabilire quando festeggiare la nascita del profeta Maometto. La data prescelta dall’associazione “Minhaj Ul Quran Internazionale”, che si raduna a Carpi in via Unione Sovietica, è caduta nella giornata di ieri e così i fedeli si sono radunati al Graziosi.

La celebrazione ha raggiunto l’apice quando sul palco è arrivato l’imam Hafis Nazeer. L’imam (in foto) vive in Olanda, è il punto di riferimento per Tahir al Qadri, un’autorità per gli islamici carpigiani, accolta sempre al Graziosi, soltanto un paio di mesi fa. «Questo appuntamento è aperto a tutti – spiegano gli organizzatori – Chi vuole prendervi parte è libero di farlo».

Durante il discorso dell’imam, accompagnato sul palco da più attivisti di “Minhaj Ul Quran”, è stata dichiarata apertamente pace nei confronti di altri popoli e religioni. Quest’anno, poi, non era presente il telo di tessuto a dividere le donne dagli uomini: un telo che aveva scatenato un acceso dibattito anche nel mondo islamico sulla parità e condizione femminile.

«L’idea di Maometto è quella di promuovere la pace – proseguono gli organizzatori – Ci ha insegnato la tolleranza e la pace tra i musulmani e non». Al termine della celebrazione da via Sigonio è partito il corteo culminato in via Unione Sovietica, al luogo di culto. In testa al corteo uno striscione recante la scritta: “Mosè, Gesù e Maometto uniti contro il terrorismo”. Al piano superiore del circolo Graziosi, poi, alcune musulmane si sono radunate per una celebrazione religiosa fra sole donne. «Ci ritroviamo una volta al mese – racconta una di loro – di solito solo fra donne. Stavolta l’occasione è caduta in concomitanza con la nascita di Maometto. Quando ci sono gli uomini introduciamo una divisoria, un telo» aggiunge, facendo capire che, se durante un’occasione pubblica come la celebrazione di Maometto la divisoria è stata tolta, in altre occasioni non è così.


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