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«Saremmo felici di essere invitati al vostro Natale: Gesù è un profeta importante» Nessuna divisione tra uomini e donne: «Siamo insieme nel rispetto reciproco»

Erano presenti circa 400 cittadini di religione musulmana, ieri pomeriggio presso il Centro sociale Graziosi, al Mawlid al-Nabi, la ricorrenza per la nascita di Maometto, fondatore della religione islamica e suo ultimo profeta.

A pensare l’evento, sciiti e sunniti insieme. Un valore aggiunto per nulla scontato, dati i duri conflitti tra i due principali rami dottrinali dell’Islam. Il Maoled – questo il nome della festività – è il “Natale” dei musulmani e rappresenta, dunque, uno dei giorni più sacri dell’Islam: esso cade, ogni anno, il dodicesimo giorno del mese lunare di rabi’ al-awwal (il primo autunno), data variabile, dato che i musulmani seguono il calendario lunare. Le celebrazioni del Maoled, organizzate dalla sezione cittadina dell’associazione Minhaj-ul-Quran con il patrocinio della Consulta per l’Integrazione dell’Unione delle Terre d’Argine, hanno visto la presenza dello studioso Anwar ul Mustafa Handami, che ha tenuto una conferenza sul significato della ricorrenza e sul messaggio di pace che essa porta con sé e, a seguire, lo snodarsi di un lungo corteo in nome della fratellanza cui tutta la cittadinanza era invitata.

Come per la conferenza, anche durante la processione donne e uomini hanno sfilato congiuntamente, ma separati. «Una questione di cultura, più che di religione che, per i musulmani, equivale allo stare insieme nel rispetto reciproco – spiega Roberta Della Sala, della Consulta per l’Integrazione – infatti, se vi fosse motivo di pensare a disuguaglianze di qualsiasi tipo, oggi uomini e donne non avrebbero festeggiato nello stesso luogo: le giovani generazioni sono in prima linea e sempre più si impegnano, con piccoli passi, nell’affermare il cambiamento. Avremmo desiderato fossero mescolati tra loro: il compromesso è stato raggiunto, eliminando da tempo le tende che li separavano fino a qualche anno fa”. È poi Mughal Ahmed Hadeed, rappresentante della comunità musulmana, a spiegare il significato della giornata. «Oggi ci è dato modo di spiegare il messaggio dell’Islam e la missione che esso propone a tutta l’umanità – afferma – il messaggio vuole essere di pace, armonia e tranquillità, affinché la vita sia percepita come una benedizione pacifica e felice; la missione è quella di stabilire una società basata sulla giustizia sociale, sull’uguaglianza e sulla fratellanza. Tutti abbiamo il dovere di aiutarci

 per creare una società di veri valori”. Mughal Ahmed Hadeed si schiera contro i recenti attacchi terroristici. Chiesto, poi, se invitati al Natale cristiano, i membri della comunità musulmana parteciperebbero, la risposta è «sì, anche perché per noi Gesù è un profeta tra i più importanti».

Ref: http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2016/12/12/news/i-musulmani-in-corteo-mano-tesa-ai-cristiani-1.14558767?ref=search


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