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Cento. Si è tenuta oggi, a partire dalle 16.30, presso il centro polifunzionale Pandurera, la conferenza di pace organizzata dall’associazione Minhaj-ul-Quran, con il patrocinio del comune di Cento a titolo “Jihad: tra percezione e realtà”.

Tra gli invitati all’iniziativa Nadeem Riaz, ambasciatore di Roma, il console Nadeem Khan, il centro culturale Sultan bahu, il centro culturale di Portomaggiore, il centro culturale Per la convivenza, l’associazione di Pieve di Cento, Pak foundation Italy, l’associazione Tehreeke Insaaf, il dottor  Rizwaan Salabat, i giovani musulmani di Ferrara, Sardar Jenindar Singh da Novellara (Re), Fausto  Tassinari della Croce rossa, Piero Lodi (Pd), il sindaco Toselli, Miriam Cariani (Cgil).

Tante voci e un unico messaggio: “Il terrorismo non ha religione”. A spiegare le cinque dimensioni del termine ‘Jihad’, la studentessa Aisha Ali: “Jihad significa letteralmente ‘sforzo eccessivo per contrastare il Male e non diffonderlo’”. Non connota, dunque “violenza, lotta, tortura, assassinio né guerra offensiva, non è guerra santa, può assumere un’accezione spirituale, accademica, sociale, finanziaria/socio-economica e, infine, difensiva”. Infatti, menzionato nel Corano 35 volte, con i suoi derivati compresi, ‘Jihad’ può essere anche “impugnare le armi”. Ma, ha sottolineato Aisha, “solo contro coloro che a loro volta le hanno già imposte contro di voi”.

E solo ed esclusivamente ad alcune condizioni: “Non è tollerato farlo per iniziativa individualistica o collettiva: associazioni come l’Isis non hanno l’autorità per farlo. Solo il Governo o lo Stato possono attuare la Jihad, a patto che non coinvolga le popolazioni civili”.

A seguire l’intervento telefonico di  Mohammad Tahir ul-Qadri, fondatore e leader del Minhaj ul-Qurʾān internazionale, organizzazione con filiali e centri in più di 90 Paesi del mondo, fondata sugli autentici insegnamenti dell’Islam: “Il Corano ribadisce più volte la sacralità della vita umana: uccidere una
persona equivale a uccidere l’umanità intera”.

Autore di circa 1.000 libri, di cui 500 già pubblicati, ul-Qadri detiene il merito di aver condannato espressamente il terrorismo nel volume “The Fatwa on Terrorism and suicide bombing”, pubblicato nel 2010, e di aver “rimosso definitivamente l’accusa agli intellettuali musulmani di non condannare l’estremismo e il terrorismo islamico, affermando che i terroristi non hanno religione e che ‘sono cani dell’inferno’”.

Infine l’intervento di Fabrizio Toselli, sindaco di Cento: “Questa conferenza ha lo scopo di restituire totale integrazione e dialogo tra la comunità islamica centese e l’amministrazione comunale. Sarete parte attiva nel rilancio di questa città e troverete sempre la nostra porta aperta”.
REF: http://www.estense.com/?p=571109


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