Quest’anno non c’era il telo di tessuto a separare le donne dagli uomini, che tanto scalpore e polemica aveva suscitato durante la passata celebrazione, ma femmine e maschi erano ugualmente divisi durante i festeggiamenti per la nascita del profeta Maometto che si sono svolti ieri pomeriggio.
Due i momenti principali della ricorrenza, organizzata dall’associazione Minhaj Ul Quran, caratterizzata dalla partecipazione di un ospite di prestigio del mondo islamico: l’imam Atiq Ahmad proveniente dalla Danimarca. La prima parte è stata ambientata al circolo Graziosi dove le donne, appunto, erano sedute da una parte e gli uomini dall’altra: qui si sono susseguiti diversi relatori: dall’imam, che ha scandito più messaggi contro il terrorismo, all’assessore Milena Saina al presidente della Croce Rossa, Massimo Re, fino a esponenti dell’Anpi, a Stefano Facchini di Porta Aperta, a don Luca Baraldi della parrocchia di San Giuseppe Artigiano. Un mosaico culturale religioso per dire sì alla pace e all’integrazione: della traduzione dei vari interventi si è occupata Aisha Ali, una giovane musulmana che ha ripetuto vari messaggi di condanna contro il terrorismo. Al termine del confronto è partito il corteo, composto da 800 musulmani che hanno sfilato, uomini in testa, donne dietro, verso il luogo di culto di via Unione Sovietica, dove l’imam ha esposto un ulteriore messaggio di pace. I partecipanti, poi, si sono rifocillati grazie a provviste contenute in sacchetti consegnati ai presenti e contenente riso, Coca Cola in lattina, dolci e arance.
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